L’ENNESIMA VIOLENZA SUI LAVORATORI MIGRANTI

E’ notizia di ieri che un lavoratore di 29 anni di origine maliane, Soumaila Sacko, bracciante nella
piana di Gioia Tauro è stato ammazzato a colpi di fucile mentre rovistava in una fabbrica
abbandonata alla ricerca di materiale per costruirsi un alloggio di fortuna. Soumaila Sacko era un
lavoratore attivo nel percorso di organizzazione dei lavoratori bracciantili dell’USB, una zona dove
migranti di ogni dove vengono ogni giorno sfruttati a pochi euro l’ora per la raccolta di frutta e
verdura, confinati a centinaia in veri e propri ghetti in pessime condizioni igenico sanitarie e
abitative. Soumalia non è che l’ultima vittima del sistema bracciantile della zona costruito su
sfruttamento, caporalato e violenza contro i tanti e le tante che fuggono da guerre e miseria
attraversando il mare Mediterraneo. L’episodio non può che essere figlio del clima di razzismo
verso i migranti, alimentato dalle classi dominanti, che vedono in loro un comodo esercito da
sfruttare in condizioni di semi-schiavitù e il capro espiatorio su cui addossare la crescente rabbia
sociale. Tant’è vero che Soumaila è stato subito infangato dall’accusa di essere un ladro, che il suo
avventurarsi all’interno di una fabbrica abbandonata alla ricerca di materiali per costruirsi quattro
mura precarie fosse il motivo della sua morte; come se questo potesse in qualche modo legittimare
il suo assassinio.
Esprimiamo massima solidarietà incondizionata alla comunità migrante, in primo luogo a quella
bracciantile della piana di Gioia Tauro oggi in sciopero, consci, ancora una volta, che la lotta degli
sfruttati di tutto il mondo non conosce barriere nè confini, complici e solidali con chi lotta ogni
giorno per costruire una società e una vita migliore. .
Se toccano uno toccano tutt*!
4/6/2018
USI – AIT Reggio Emilia
Via Don Minzoni 1/d – Reggio Emilia
usi-reggioemilia@inventati.org
fb: Usi-Ait Reggio Emilia